ACC - Diario di un appassionato
- virtualmediaracing
- 8 giu 2019
- Tempo di lettura: 14 min

Ho aspettato con trepidante attesa questo momento, fin dal giorno dell’annuncio del titolo, un giorno qualunque nel quale la realtà di VMR non era altro che una lontana idea.
In poco più di un anno di cose ne accadono, eccome se ne accadono.
Ed ecco che quel trailer incredibile con la Ferrari 488 del team Antonelli, bagnata da una pioggia quasi tangibile, diventa realtà.
Il progetto italiano più importante ed ambizioso del panorama sim-racing è nato, anche se con non poche difficoltà, e si evolverà continuamente con l’obbiettivo di raggiungere livelli altissimi sia dal punto di vista simulativo sia da quello prettamente commerciale.
Una complicata sfida ad iRacing, titolo di punta del settore, che i ragazzi di Kunos hanno deciso di proporre con un concept originale.
E’infatti evidente quanto nel corso degli anni l’utenza dei Sim si sia indirizzata quasi unicamente nella categoria a ruote coperte della GT3; auto semplici ma divertenti, belle da vedere e da sentire con un format di gare variegato e che permette solitamente equilibrio e bagarre ad ogni tappa.
Da qui l’idea del Blancpain e la partnership con SRO, organizzatore ufficiale del campionato più importante al mondo per questa categoria.
Dopo Milestone anche Kunos entra quindi nella cerchia ristretta dei campionati su licenza
portandosi dietro sia i relativi benefici che alcuni lati negativi.
Di negativo sostanzialmente c’è solo un punto, quello riguardante la varietà di piste ed auto
limitate esclusivamente a quelle presenti nel campionato ufficiale.
Di positivo invece è tangibile una maggior precisione nello sviluppo della fisica dedicata,
supportata direttamente dalle informazioni fornite dai team e da Pirelli.
E’ presto per fare ipotesi su quale potrà essere il futuro di ACC ma è indubbio che il suo arrivo tra gli scaffali virtuali della libreria Steam farà fischiare le orecchie alla concorrenza.
Fatta questa premessa prolissa passerei ai fatti e nello specifico tratterà l’argomento più
importante tra tutti, come si guida?
Premetto che non sono certo un fenomeno del Sim-Racing, anzi mi reputo un pilota amatoriale, ma è evidente un passo in avanti rispetto al capitolo precedente, sia dal punto di vista delle informazioni trasferite al volante sia dal punto di vista tecnico.
Le auto sono state sviluppate con una cura quasi maniacale, a partire dal modello, passando per sonoro e fisica, tutte contraddistinte da una pletora di comportamenti che aiutano il pilota virtuale a trovare quella più adatta alle proprie caratteristiche.
Ed è proprio su questo punto che mi voglio soffermare, poiché dalla prima Early Acces ad oggi ho avuto la possibilità di testare l’intero parco mezzi, permettendomi quindi di trarre le mie personali considerazioni.
Spero che questo articolo possa in qualche modo incuriosirvi ed indirizzarvi all’acquisto del titolo, così da supportare un team nostrano e di altissimo livello.
Per i test mi sono servito di tre piste in particolare: Monza, Spa Francorshamps e Zolder, 3 delle 10 presenti al lancio e che man mano verranno implementate con quelle legate alla stagione 2019 già annunciata per la fine Settembre con DLC gratuito.
Tengo a specificare che questo articolo vuole discostarsi dal concetto tecnico di recensione e che sia indirizzato principalmente a coinvolgere il lettore in un esperienza emozionale, come una chiacchierata tra amici.
LEXUS RC-F GT3 Emil Frey Racing

La giapponese è stata una delle ultime auto testate quindi ok, probabilmente alcuni
comportamenti li ho saputi gestire con maggior naturalezza grazie all’allenamento acquisito ma di per se le sensazioni al volante provate con questa berlina dai volumi contenuti sono state tra le più sincere ed intuitive dell’intero parco mezzi.
Sincera è forse l’aggettivo giusto per descriverla, è un auto stabile con una buona progressione ai bassi regimi ma che soffre i lunghi rettilinei, agile e semplice nei percorsi misti, mai impegnativa anche con gli assetti più estremi, ideale per i meno esperti.
La sua semplicità, la caratteristica di essere sempre “tonda” nella guida però la rendono poco incisiva, difficile migliorarsi raggiunta una costanza di passo.
Non fraintendetemi, si guida veloce ma è senza dubbio un auto da passo gara, non da giro secco.
Le sue forme contenute la rendono molto più agile delle diretti concorrenti Nissan, BMW e Bentley Continental (2015), leggera e filante permette di divertirsi fin dal primo giro.
Fateci un pensierino quindi in ottica campionato.
BENTLEY CONTINENTAL GT GT3 2018

Una belva affamata di asfalto, amica dei cordoli e con un motore cattivissimo.
Il modello precedente era caratterizzato si da un motore incredibile ma mancava di praticamente quasi tutto il resto, infatti appena entrato in pista le mie perplessità erano tante.
Appreso che a Monza e Spa è pressoché l’auto definitiva per tutti quei piloti virtuali che
desiderano divertirsi a contenere sovrasterzi di potenza in accelerazione e dilettarsi in frenate decise al limite del bloccaggio delle ruote, ho deciso di portarla a Zolder per testarne con maggior precisione il comportamento in una pista stretta e tortuosa proprio come quella belga.
A differenza di tutti gli altri test ho deciso di portarla direttamente in una gara online e devo dire che sono rimasto piacevolmente stupito.
Al secondo giro ho firmato un 1:30.286 con assetto aggressivo stock e 20 litri di carburante.
Non mi era ancora successo di raggiungere questi tempi con assetti predefiniti e con questa
semplicità.
Terminata la finestra di qualifiche mi accorgo di essermi aggiudicato la pole position
(evidentemente il livello in pista non era dei più eccelsi) e preso dall’entusiasmo parto bene
riuscendo a conservare la posizione.
Raggiunto un discreto vantaggio mi concentro sulla costanza del passo gara accorgendomi che l’auto rimane precisa, agile, intuitiva, nervosa quanto basta dal primo giro fino al termine della corsa, un connubio uomo/macchina che mi ha permesso di migliorare addirittura il tempo di qualifica nonostante il maggior carico di carburante.

La cosa che più mi ha stupito, specie se confrontata al modello precedente, è l’incredibile stabilità a centro curva ed in staccata, precisa come un orologio svizzero, incredibilmente efficace ed incisiva quando spremuta a dovere.
La sua efficacia è confermata anche dal comportamento sui cordoli che assorbe senza mai
entrare in difficoltà.
E’ probabilmente l’auto migliore del lotto per le mie caratteristiche, ed ammetto che in questa analisi non mi sono espresso con dovuta oggettività, ma non sarei stato sincero se ne avessi parlato con maggior distacco.
Per quanto non mi faccia impazzire esteticamente si aggiudica il primo posto sul mio podio
personale, è un auto semplice ma divertente che permette fin da subito di girare forte e di
migliorarsi con gran facilità, consigliata a tutti i piloti che come me cercano il giusto equilibrio tra “aggressività e precisione”.
JAGUAR XK Emil Frey Racing G3

Subito sotto alla Bentley 2018 si colloca quest’altra inglese tutto motore e ruggiti.
Mai suono fu più azzeccato al nome di un’auto, di fatto ad ogni accelerata o staccata in rilascio vi sentirete come sulla schiena di un Giaguaro incazzato.
Delle auto presenti è senza ombra di dubbio la più affascinante, l’unica ancora legata a quel
concetto di artigianalità che ha di fatto segnato la base delle corse automobilistiche.
Un auto che non dovrebbe esistere ma che è nata grazie alla passione di un privato innamorato e sognatore che con non pochi sacrifici è riuscito ad omologarla alla categoria partendo dalla base del modello di serie arrivando ad aggiudicarsi il Campionato Endurance 2018 nella categoria Silver.
Di fatto è la mia auto preferita della categoria e piange il cuore non vederla correre in pista nel campionato 2019.
La sua derivazione di serie però si evince nella distribuzione dei pesi ed in alcuni comportamenti scorbutici che la rendono divertente ed amabile ma complessa da portare al limite.
La prima cosa che disorienta è l’enorme cofano, la scarsa visibilità generale ed una tendenza al sottosterzo anche con l’assetto aggressivo stock.
Il telaio infatti non è tra i più rigidi e lo si nota a centro curva, quando entra in difficoltà puntando prima sull’anteriore, poi sul posteriore; sono quindi necessari alcuni giri di “rodaggio” per poterla approcciare con il dovuto rispetto.
Per farla andare forte è necessario mettere mano all’assetto ma nella sua configurazione standard (assetto aggressivo) sa essere sorprendentemente semplice e diverte nonostante i difetti sopra citati.
Bellissima, divertente ed ignorante il giusto, un auto adatta alle piste che chiedono la potenza bruta ma sofferente in layout più tortuosi.
Porsche 911 GT3 R

Sono cresciuto con un papà amante spassionato della 911 del 74’ e di fatto questo modello, uno dei pochi ad aver mantenuto una coerenza progettuale al di la dal progresso tecnologico, la reputo quasi un amica di famiglia.
Sentimentalismi a parte quest’auto è la prima ed indiscussa motivazione per la quale attendevo con così trepidante attesa la data del 29 Maggio.
Ero profondamente curioso di provarla, di adottarla come compagna per la vita simulativa, di amarla come la amava mio padre.
Che dire, i ragazzi di Kunos hanno di fatto regalato a tutti gli appassionati della casa di Stoccarda un gioiellino tutto pepe e reattività.
Aggettivo per descriverla? Appunto, REATTIVA.
E’ sorprendente come trasferisca ogni sensazione su pista e distribuzione dei pesi, è quasi
drammatica da questo punto di vista.
Nonostante il motore posteriore la renda nervosa come un gatto al quale hanno infilato un tubetto di peperoncino nel culo la senti pronta tra le mani, ti senti in grado di controllare pure uno tsunami.
Peccato che l’incredibile fiducia che trasmette, di cui sopra espongo pacatamente i pregi, porta con se evidenti lati negativi.
La fiducia è portatrice di cattivi consigli, è proprio per questo motivo che è sempre bene guidare con prudenza, con cinture ben allacciate, anche per andare a prendere un gelato.
Questo parallelismo, riportato nella virtualità del contesto è traducibile nel più semplice dei
concetti, mai fidarsi delle macchine.
La Porsche è così, come una bellissima donna ti ammalia, ti fa sui inebetito galoppino facendoti credere di avere il controllo quando di fatto è lei a decidere il gioco, ed è così che proprio quando sei sicuro di guidare con innata naturalezza lei ti punisce con uno schiaffo improvviso, di quelli che fanno bruciare la pelle.
Eh si ragazzi, è una impareggiabile stronza questa 911, una di quelle stronze delle quali però fai fatica a farne a meno.
E’ impressionante sul giro secco, divertente, rigida ed incisiva ma è anche l’auto meno elastica di tutte, quella che mette maggiormente alla prova il fisico e la mente, quella più complicata da gestire in una gara di durata, non ti perdona il minimo eccesso di fiducia.
Per quanto ogni volta che la guido mi faccia comparire sorrisi immensi sul volto la sconsiglio al pubblico meno esperto poiché potrebbe rivelarsi un esperienza frustrante.
Nissan Nismo GT3-R 2018

Che dire della temibile Godzilla?
Che è meno “animalesca” di quanto si possa pensare; è infatti la più docile amica di giochi di tutto il parco mezzi.
La consiglio a tutti i neofiti del sim-racing poiché con questa "giapponesona" sembra tutto più semplice.
Non eccelle in allunghi di pura potenza ma sa essere esageratamente efficace nel misto.
Mai scorbutica o “testarda” in uscita dalle curve, ben composta in staccata.
Non è un auto da Hotlap ma si difende comunque molto bene anche sul giro secco, su livelli simili alla Lexus per intenderci.
A differenza del modello 2015 si comporta con maggior coerenza ed intuitività e volante alla mano appare più leggera, meno goffa nei movimenti ed anche in ingresso curva pare più precisa e rapida nel trasferire informazioni.
In sintesi non è la mia best friend poiché cerco altre esperienze ma è un ottima amica di
convenienza per tutte quelle situazioni nelle quali si preferisce andare sul sicuro.
Ferrari 488 GT3

Eccola, finalmente, la protagonista del primo fotogramma riguardante ACC.
Aggiornata con le livree dei Team 2018, bellissima in tutta la sua eleganza nonostante le enormi appendici aerodinamiche.
Una delle auto che più ho apprezzato durante le Early Access, soprattutto tra le curve ed i sali e scendi del circuito del Hungaroring.
Purtroppo il cavallino ha abbandonato il suo tuonante V8 aspirato, amato e mai dimenticato nel ricordo della 458, con un più civile V8 Turbo.
Civile solo nel suono poiché messa alla prova tra curve e rettilinei sa farsi amare con il suo inserimento in curva intuitivo, una buona progressione, ed una spiccata semplicità.
E’ però leggermente ambigua, specie se confrontiamo le sue caratteristiche di base ai
comportamenti generati dalla guida al limite.
E’ spingendo che mostra alcune mancanze a livello di bilanciamento.
L’auto si scopre tendenzialmente sottosterzante in ingresso e progressione curva con l’opposta sensazione che subentra subito dopo, in uscita.
Non fraintendetemi, è una buona compagna di giochi ma non diverte come alcune delle sue rivali, ma è una buona opzione per chi vuole godersi un esperienza di base poco impegnativa ma con una buona possibilità di miglioramento, soprattutto spippolando per bene col setup.
Honda NSX GT3

Che dire della neonata super sportiva giapponese?
Parafrasando Mara Maionchi “Bene, bravo, hai talento, farai strada, bella voce, ma per me è no!”
In effetti questa NSX non ha nemmeno una bella voce, suona fiacca, pur essendo neonata è già una pensionata stanca e stufa di vivere in un mondo che non la capisce, o che non capisce.
Scherzi a parte pur nutrendo un particolare interesse nei confronti di questo modello non posso negare la mia delusione una volta appresa la sua scarsa efficacia.
Ho come l’impressione che si tratti di un progetto non completo, probabilmente è così.. mi
preoccuperò di riprovarci successivamente al DLC della stagione 2019, un aggiornamento che magari apporterà alcuni miglioramenti, si spera.
C’è da dire che si lascia guidare e con estrema facilità ma è LENTA, lenta sul dritto, lenta in
inserimento, lenta in percorrenza e troppo “delicata” in uscita.
Probabilmente l’auto migliore per chi non ha mai preso in mano un volante in un titolo simulativo ma se si vogliono provare “sensazioni forti” (e qui cito Vasco) consiglio di orientarsi su altri nidi.
Anonima e per nulla attraente, un vero peccato.
Mercedes AMG GT GT3

Aaah, eccola qui, la bestia.
Eh si, lei per me è una bestia ma a differenza della Bentley fa parte di una specie dominante, quel tipo di bestia diffidente nei confronti del padrone.
E’ infatti l’auto più lunatica di tutte, quella che sa essere noiosamente semplice ed educata ma al contempo una perfida bastarda.
Dipende tutto dal come e quando, dal cosa e dal perché, per nulla semplice ma
meravigliosamente veloce.
Credo sia potenzialmente l’auto migliore se portata da un pilota esperto, come può risultare la peggiore se guidata da un novellino.
Di fatto la sua mostruosa coppia rende complesso l’approccio, pur con le dovute precauzioni, perché differentemente dalla Bentley 2018 non si preoccupa di scaricare a terra tutti i suoi scalpitanti cavalli senza badare al grip delle ruote posteriori, risultando a volte fastidiosamente imprevedibile.
E’ l’unica auto capace di un 360° in uscita curva pur con TCS a 11, ed è proprio per questo che la adoro, forse al pari della sopracitata “berlinona” inglese.
Se le si lascia il dovuto tempo per poterla conoscere vi sorprenderà diventando la vostra mai noiosa partner di battaglie e vittorie.
E’ una delle più efficaci sul passo gara e se la cava egregiamente anche sul giro secco, bellissima ed intimidatoria al tempo stesso.
Una delle migliori GT3 reali, una delle migliori GT3 virtuali ed anche in questo, quindi, ACC non si smentisce.
L’ho scelta per i campionato offline, la prenderò in considerazione anche in ottica di futuri
campionati online, anche se l’ombra impetuosa della Bentley incombe su di lei.
In poche parole la considero come l’auto definitiva per tutti i piloti virtuali in cerca di un esperienza a tutto tondo, per tutti quelli che desiderano un auto divertente, veloce ed esuberante.
Aston Martin Vantage GT3

Peccato non poter mettere mano sul capolavoro di design e tecnica del nuovo modello 2019, per quello dovrò aspettare Settembre, ma al netto dei suoi anni di onorata carriera sa comunque divertire.
E’ efficace e divertente il giusto, diventa un po’ impegnativa quando si prova a spingere ma è dovuto al suo lato negativo più grave, la difficoltà nel trasmettere le giuste sensazioni a volante.
E’ forse troppo morbida in alcuni comportamenti, ma irrigidendone l’assetto la cosa non cambia, anzi si rischia solo di peggiorare la situazione.
Simile alla Jaguar sotto alcuni aspetti ma più leggera e precisa in curva, non è certo un auto da giro veloce ma può diventare valida in ottica di gare di durata ed in piste che possano sfruttare il suo esuberante V12.
Proprio il suo meraviglioso urlo è musica per le orecchie, romantico, rabbioso, educato,malinconico, a seconda dell’erogazione sfuma in questa scala sonora che pervade i sensi e fa ribollire il sangue.
Se amate le auto, se amate questo sport non potete rinunciare a questa aristocratica snob
inglese.
Logicamente non sarà facile competere contro le auto più veloci, ma si sa che il pilota, uno bravo, può far la differenza anche su un Samba Bus.
MCLAREN 650S GT3

Altra inglese presente nel campionato ufficiale 2018, sempre affidabile e sincera nel momento del bisogno.
Non l’ho trovata performante a livelli di 488 ecc… ma la trovo una buona base di partenza per tutti i neofiti, poiché a differenza della Honda permette passi di tutto rispetto ma al tempo stesso si mantiene precisa e semplice anche esagerando con l’assetto.
A Zolder ho notato qualche sofferenza di troppo in staccata mentre in piste come Misano e Spa l’ho trovata dignitosamente valida.
Non è una delle mie predilette, non lo è mai stata neppure nel primo AssettoCorsa, ma la trovo decisamente interessante.
Ha un suono unico, inconfondibile, quel lamento nervoso ai bassi regimi che è di fatto un marchio di fabbrica per la casa inglese.
Non l’ho testata con la costanza delle auto precedentemente trattate ma trovavo doveroso
trattare anche lei pur considerando che questo articolo vuole discostarsi assolutamente da un discorso tecnicamente completo.
Provatela ed imparate a conoscerla poiché non vi deluderà.
BMW M6 GT3

Come molti sanno (e per chi non lo sapesse ancora, tra poco lo saprà) nutro sentimenti
contrastanti nei confronti di questo modello.
E’ stato capace di farmi innamorare quasi incondizionatamente per poi improvvisamente finire con l’imparare ad odiarla e sinceramente quando è uscita in Early Access faticavo a decidermi di provarla.
Poi una sera, preso da malinconie derivate da passati campionati online mi sono deciso e sono ritornato in pista con lei, precisamente al Paul Richard, poi all’Hungaroring, poi Zolder ed ora Spa.
E niente, non so esprimere un giudizio in merito a quest’auto.
- E’ semplice da guidare?
- Forse? Dipende?
- E’ veloce?
- Forse? Dipende?
Capiamoci, è una buona macchina, bella e abbastanza semplice ma di fatto non mi ha
entusiasmato, non mi sono sentito coinvolto alla guida di questo transatlantico bavarese, non mi ha dato alcunché.
Difficile che la possa prendere in considerazione in ottica campionato ma non mi sento di
sconsigliarla, assolutamente, anzi provatela, fateci quello che volete, ma purtroppo io non riesco a prendere una posizione chiara in merito.
La sintetizzerei come una naturale via di mezzo tra la Bentley 2015 e la 2018, non è efficace in staccata come quest’ultima ma risulta più precisa della prima, specialmente in percorrenza.
Quindi che dire, provatela e fatevi la vostra personale considerazione in merito, per quanto mi riguarda resterò in questa sensazione di apatia ancora per un po’.
Lamborghini Gallardo REX

Uno dei modelli più interessanti di tutto il parco mezzi del campionato 2018.
Come la Aston e la Jaguar porta con se alcuni difetti dovuti all’età ma a differenza delle due
inglesi questa italiana dal canto soave si sa difendere ancora egregiamente dalle rivali più
blasonate permettendo ai più esperti di potersela giocare alla pari anche contro chi se la gode su R8 ed Huracan.
Esteticamente mi trova vagamente perplesso, al volante invece mi ha convinto quasi da subito anche se complessivamente ho provato sensazioni migliori.
Non trovo altre parole per descriverla, non l’ho nemmeno provata con così grande costanza
quindi mi sentirei piuttosto propenso ad aggiornare questo articolo qualora decidessi di spenderci qualche oretta in più al volante.
Nel complesso comunque è promossa, ovviamente.
Audi R8 LMS

Sulla carta si presenta potenzialmente come la migliore auto dell’intero panorama GT3, lo
evidenzia anche il fatto che venga scelta sempre più spesso anche dai team privati ma non è così semplice come può sembrare.
E’ infatti molto simile alla sua cugina (quasi sorella) Huracan GT3, dalla quale si discosta
principalmente per una migliore stabilità ed una più intuitiva semplicità all’apprendimento ma di per se non è un auto facile, specie se la si vuole portare al limite.
E’ vero però che chi sa guidare, al volante di questa R8 può tranquillamente sfrecciare sugli asfalti dell’intero calendario Blancpain mantenendosi sempre ad altissimo livello.
E’ estremamente efficace nel misto, offre una buonissima progressione sul dritto, ha potenza, ha reattività, è veramente una macchina pensata per andare forte, per spingersi al limite.
Ma come anticipato poco sopra, non è un auto per tutti; è un auto “esperta” che necessita di una figura esperta per andare veloce ed in scioltezza fino alla bandiera a scacchi.
Lamborghini Huracan GT3

Ho lasciato per ultima proprio lei, la più estrema delle GT3, la più cattiva, la più esotica, la più stronza (dopo Porsche) di tutto il parco mezzi.
Simile come ho detto alla sua “gemellina” tedesca ma con molto più carattere.
E’ proprio questo che mi porta a preferirla all’Audi, questo carattere esuberante da vero toro, da testarda narcisista; un carattere a tratti complesso da gestire tanto che per portarla al limite è necessario spenderci delle buone ore ma una volta conosciuta, una volta capita la sua natura si trasforma da “Beatrice dantesca” a “monella Boccacciana”.
Trascina in mondi paralleli ed ecco che senza accorgervi inizierete sempre più a trasformare la pista di Monza in una base di decollo, e gli iniziali 1:53.5 pian piano scenderanno fino sotto al 49, arrivando al fatidico 1:48 con una naturalezza sempre esponenziale.
Il collegamento alla letteratura non è casuale poiché quest’auto raccoglie tutto il significato
dell’amor sacro e platonico per trasportarlo nel più estremo significato del carnale e del profano, è fisica è mentale non perdona la minima distrazione ma al tempo stesso coinvolge completamente il pilota tanto da mantenerlo sempre costantemente concentrato, è un "ossimoro meccanico" in pratica.
Dopo la Porsche è l’auto più lenta da capire ma più veloce nel lungo periodo, perfetta per tutti coloro che hanno già macinato esperienza, sconsigliata per i deboli di cuore.
In ottica campionato probabilmente opterei per altre concorrenti ma ciò non le toglie lo scettro di regina di Assetto Corsa Competizione.

Siamo quindi giunti alla conclusione di questo delirio, sarà probabilmente dovuto al caldo
improvviso di questa prima settimana di Giungo, chi lo sa, ma spero sia piaciuto.
Come avete potuto notare non ho trattato i due modelli 2015 di Nissan e Bentley poiché non li reputavo appetibili e non avrei saputo descriverli se non sfruttandoli come paragone nei confronti delle versioni 2018.
Ho inoltre tralasciato sia la Lamborghini Huracan SuperTrofeo che la Porsche 911 GT3 Cup,
probabilmente ne parlerò in un articolo a parte, o forse no, lo scoprirete prossimamente.
E’ giunto il momento di salutarvi e di ringraziarvi per il vostro supporto con click e condivisioni, non abbiate timore a commentare, ogni feedback è ben accetto.
Questo articolo nasce dalla volontà di mostrare ai meno esperti del panorama Sim questo meraviglioso prodotto servendosi degli occhi di un appassionato, nella speranza che possa in qualche modo avvicinare i più curiosi anche alla realtà del Sim Racing su PC.
E’ questa l’ambizione di VMR, un'idea senza data ma che potrà diventare realtà grazie al supporto di una community in continua espansione.
Pertanto l’amministrazione sarebbe felice di poter collaborare con appassionati già navigati nel mondo delle gare online su PC, le porte di VMR sono sempre aperte nel caso.
Un Saluto
Fabio Bubio
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